Immobili: Quanto si dovrebbe investire

In uno dei nostri precedenti post, abbiamo introdotto il concetto di asset allocation e spiegato l’importanza di suddividere il portafoglio d’investimento tra diverse classi di attività.

La maggior parte degli investitori è sottopeso nel settore immobiliare

Quanto si dovrebbe investire nel settore immobiliare? Purtroppo non esiste un’unica verità o una formula comprovata per determinare la dimensione ottimale dell’asset allocation immobiliare. David Swensen, stimato guru degli investimenti e gestore della Yale Endowment, consiglia agli investitori di investire il 20% del proprio patrimonio investibile in immobili. Un rapporto di BNY Mellon Asset Management ha citato uno studio di Stephen Lee della Cass Business School di Londra, che ha concluso che: “In condizioni ottimali gli investitori dovrebbero includere un’allocazione del 26% nel settore immobiliare privato, ma le allocazioni effettive sono molto più basse, a causa dei rischi percepiti e dell’illiquidità”.

L’allocazione suggerita per gli investitori privati di immobili e mutui ipotecari nel loro portafoglio d’investimento totale rimarrebbe tra il 20% e il 45%. Allo stesso tempo, ci sono forti evidenze che indicano che gli investitori privati tendono a sottopesare significativamente la loro allocazione immobiliare nel portafoglio d’investimento totale rispetto agli investitori professionali e istituzionali. L’asset allocation immobiliare effettiva nei portafogli di investimento personali tende a essere inferiore al 10%. In confronto, gli investitori professionali e istituzionali tendono a investire il 20% o più del loro patrimonio investibile in attività immobiliari.

Puntare a 1/3 del portafoglio investito in immobili

Ci sono diverse spiegazioni ragionevoli per cui la vostra allocazione immobiliare dovrebbe essere almeno del 20%, preferibilmente tra il 30 e il 40%.

La prima spiegazione si basa sulla combinazione tra la vostra età e la teoria classica dell’asset allocation, che prevede solo due classi di attività – azioni e reddito fisso – e stabilisce che la quota di azioni nel portafoglio di investimento deve essere pari a 100 meno la vostra età. L’emergere del settore immobiliare come terza importante classe di attività ha portato a una revisione di questo modello e un approccio molto diffuso prevede di bilanciare i propri investimenti in tutte e tre le principali classi di attività intorno alla mezza età. Più si è giovani, più si dovrebbe essere sovrappesati nel settore immobiliare e viceversa.

Un altro approccio valido considera il valore totale degli immobili nell’intera economia e sostiene che gli investitori privati dovrebbero puntare a mantenere i loro investimenti immobiliari sullo stesso livello. Ad esempio, poiché il valore totale degli immobili negli Stati Uniti è pari a circa ⅓ del valore totale di tutti gli asset, gli investitori statunitensi sono incoraggiati a mantenere la loro allocazione immobiliare intorno a ⅓ del loro portafoglio di investimenti complessivo.

Il crowdfunding immobiliare offre un facile accesso al settore immobiliare

Se per molto tempo gli investimenti immobiliari sono stati appannaggio di investitori istituzionali e HNWI, le piattaforme di crowdfunding immobiliare come Crowdestate hanno reso questa redditizia classe di attività accessibile a tutti.

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Sintesi

• Un investitore privato dovrebbe puntare a investire circa ⅓ del proprio portafoglio in immobili e prestiti garantiti da ipoteca;
• Poiché il settore immobiliare è stato storicamente limitato agli investitori istituzionali e HNWI, la maggior parte degli investitori retail è significativamente sottopeso nel settore immobiliare;
• Il crowdfunding immobiliare è un ottimo strumento per acquisire un portafoglio di immobili e prestiti ipotecari ampiamente diversificato. Con poche migliaia di euro o di dollari investiti con Crowdestate, si può avere un’esposizione a più di 20 investimenti immobiliari in tutta l’Europa continentale.

Procedete a leggere 3 modi alternativi (o complementari) di investire nel settore immobiliare.

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